Quando uno Stato costringe i propri cittadini ad evadere le tasse significa che lo stesso non ha un sistema idoneo affinché il cittadino senta il dovere di farlo per il proprio interesse e quello della comunità.
Il nostro sistema fiscale oltre a tassare il cittadino, non in base alla propria capacità contributiva (art. 53 Cost) ma basandosi sulle semplici presunzioni dettate da regole illogiche e fuorvianti, addirittura arriva a tassare la ricchezza virtuale, cosa che non esiste in nessun paese al mondo.
Infatti, tralasciando i redditi da lavoro dipendente, per il quale non si sfugge, tutto il resto si presta all’evasione non per cattiva diligenza di chi lo produce ma per il semplice fatto che le norme sono aggressive e fuori portata al punto tale che non lasciano alternativa a chi vorrebbe stare alle regole stante la circostanza che, chi produce il reddito, risulterebbe più povero di chi è alle proprie dipendenze.
Tutti i politici che si sono alternati nel tempo che hanno provato a risolvere il problema sono caduti nello stesso errore che ha provocato un debito pubblico elevato, inflazione, povertà eccc..
In parole povere, si è continuato ad assumere gente nella P.A. a sostenere costi per opere anche inutili, sia per la società che per l’economia, tralasciando l’unica via possibile per risollevare l’economia del paese attraverso la produzione interna del reddito che, con l’Europa, si è trasferita in quei paesi i cui costi della manodopera sono di basso livello e facendo arricchire oltremodo quelli che si erano già arricchiti in Italia.
…alla prossima….